Dissesto idrogeologico e immigrazione TEMI CALDI - di Valter Ceccherini

18.11.2014 19:03

 

Abbiamo 3700 enti che si occupano di Dissesto Idrogeologico.

Solo con questo dato ci si potrebbe girare nel letto 1000 volte la notte.

Sappiamo bene oramai quanti livelli di governo esistano in questo paese e quante mangiatoie clientelari ciò comportano per la politica partitica tutta.

Dai palazzi si gioca allo scarica barile. Lo stato dice che la maggior colpa è delle regioni e viceversa. Tutto vero?

Si! E' vero nel senso che le colpe son di entrambi. E' il Parlamento che determina le leggi e che determina pure gli assetti amministrativi dello stato e quindi, eccoci ai numerosi livelli di potere che, partendo dai comuni arrivano al governo centrale.

Certo è normale che vi siano gli enti costituzionali per amministare una nazione, ma il fatto è che in Italia, ci sono oltre 8.000 comuni di cui più della metà non arriva neanche a 15.000 bitanti e molti sono sotto ai 3.000, con costi di gestione esorbitanti e clientele inevitabili. Le province...ma non sarebbe meglio toglierle del tutto? E poi...le regioni, quegli enti che da quando furono istituite ad oggi succhiano risorse in maniera spropositata. Si dice che da dopo la riforma del TITOL V della COSTITUZIONE i costi di queste siano quintuplicati.

Tutto questo per dire cosa nello specifico del tema? Semplice per dire che la cementificazione e conseguentemente il dissesto idrogeologico sono in qualche maniera il risultato di una politica sciagurata, premurosa soltanto di mantenere il potere, facendo spesso gli interessi di bottega piutosto che pensare ai servizi al cittadino.

Cosi sono nati i carrozzoni di secondo livello, sono nate le municipalizzate. Cosi nascono gli appalti e i sub appalti e gli intrecci tra politica e affari in funzione della clientela elettorale.

Cosi...si guarda il dito e non la luna!

Sul discorso immigrati, per non dire più di quanto abbia io e in ogni altro sito di opinione già detto, mi preme far riferimento ad alcune specificità da non sottovalutare. La legge infati prevede che a tutelare i centri di accoglienza debbano essere le associazioni o le cooperative con i soldi dati dai comuni. Queste, come autentici avvoltoi, anziché spendere i danari come previsto li fanno, come per magia, sparire . Chi li prende? dove vanno a finire? chi ci guadagna?

Il risultato quindi è che questo certo fare manda allo sbando gli immigrati che poi ovviamente si ritrovano preda di malaffare, compreso i bambini (immigrati) costretti a lavorare in nero.

Il lavoro minorile, quello dei bambini in Italia è un reato!

In uno status quo del genere, con anche la recessione, più che crisi in atto di questo nostro paese, come è possibile sperare di poter accogliere altri cittadini stranieri bisognosi ed integrarli dando loro rifugio e mostrandogli solidarietà?

Siamo allo sfascio totale! Direi che siamo in pieno surrealismo alla Mirò
Uno stato che molto prendere e nulla rende.
E tutti i politici lì...in TV e alla Radio a sciaquarsi la bocca con parole vuote.

Detto questo , a mio avviso è bene precisare che la colpa è anche di noi cittadini, poichè siamo noi che li votiamo e gli permettiamo di continuare a fare come vogliono "LORO".

 

Indietro