LE REALTA' PERDUTE di Valter Ceccherini

27.03.2013 16:29

 

ʺCome si è evoluto nel corso del tempo il "luogo bar".In funzione di questa evoluzione, si sono modificati i costumi dei casentinesi.

Non è un caso che il romanzo di Stefano Benni, "Bar sport", abbia conosciuto una seconda parte, "Bar sport Duemila", che ridefinisce l’analisi"dell’universo bar" in relazione al segno dei tempi, rendendo il bar, centro e specchio della società.

Questo, articolo vuol provare a scavare nella nostra storia recente circa la funzione sociale dei Bar nei paesi del Casentino.
Insomma, in questi ultimi anni, il Bar non è più come era un tempo: un centro di interscambio generazionale e di socializzazione. Almeno questo è quanto si carpisce nell'immaginario collettivo di chi abbia almeno più di trentacinque quarant'anni .

Da quanto si apprende, è cambiata radicalmente la funzione del Bar dagli anni '70 '80 '90 fino ai tempi nostri, si consta una sorta di smarrimento socio educativo a favore di un disagio evidente nelle relazioni interpersonali in genere « Il Bar che prendemmo in gestione a metà degli ani '80 insieme alla mia famiglia e all'entusiasmo con il quale lo acquistammo, che oggettivamente, andava ben oltre alla semplice fonte di reddito, non ha più lo stesso valore» – Spiega Giovanna proprietaria di uno dei vecchi bar casentinesi - « Oggi, si viene al bar solo per prendere il caffè, le sigarette o, con desolante solitudine ed inquietudine, a bruciarsi soldi inutilmente alle famose slot machine, che anche noi, dolenti o nolenti vista la crisi e le diverse esigenze dei tempi, siamo “costretti”, non obbligati certo, a tenere per far quadrare i bilanci. »

Prima la TV piglia tutto e adesso Internet. Quella splendida funzione socio educativa del vecchio sistema/bar, non esiste più . Ciò, è senz'altro un segno dei tempi, ma è anche un dato di fatto molto triste. La gente non parla più, il confronto generazionale di un tempo non c'è più. Tutto appare ai nostri occhi, freddo e preoccupante.

Ci dice Paolo, ex gestore di bar «A volte non sappiamo più se è utile mantenere un atteggiamento umano e solare, o freddo e distaccato. Neanche noi sappiamo più davvero chi sono i nostri clienti. Un mondo completamente diverso insomma.»

Abbiamo raccolto alcune testimonianze dirette di persone che hanno vissuto il tempo delle realtà perdute.

Chiara Niccolini « Escluso il Bar del Tempo perso a Ponte a Poppi, dove abbiamo creato un gruppetto di ascolto molto interessante, e si affrontano argomenti psicologici filosofici in cui, nel momento della necessità siamo tutti pronti a darci una mano, la vecchia funzione normale dei bar non esiste più. Questa atmosfera, la si è persa per tantissimi motivi e non solo nei bar ... c'è veramente tanto da dire su tutto ciò che abbiamo perso, la relazione in generale, anche se, pensare di ovviare all'indifferenza non è facile. Sarebbe però propedeutico dire cosa abbiamo perduto e che tutto può essere recuperabile.»

Laura Corazzesi « E' vero purtroppo il bar, era il centro di aggregazione di tutti, giovani e meno giovani. Ma ti posso anche aggiungere che quando,nel mio paese è stato chiuso per due mesi, il fatto è stato veramente squallido e brutto non vedere più nessun punto di riferimento. La riapertura è stata vissuta e sentita in maniera piacevole da tutto il paese»

Marco Benucci « La casa, la chiesa,la strada, il bosco ed il bar! cinque punti fermi della vita paesana, del quotidiano in un paese qualsiasi della nostra valle! Se ne venisse a mancare anche una sola di queste cose ci impoverirebbe un po tutti »

Sostanzialmente, si percepisce una profonda nostalgia nella gente rispetto a questa realtà perduta. L'uomo, pare essere divenuto piccolo invisibile insignificante, nessuno ascolta più; si percepisce una profonda solitudine nelle persone, ma non quella bella solitudine da condividere con noi stessi grazie alla consapevolezza. E' una solitudine vera e propria,forse viene da chiedersi se non sia il caso di dare delle risposte a questa sorta di grido.

Sarebbe opportuno riattivare questi magici luoghi. Posti dove la persona si sente accolta e può relazionarsi . Molti di noi vanno su facebook perchè adesso è diventato un mezzo per comunicare,è recente la notizia apparsa su Repubblica di qualche giorno fa in cui si metteva proprio questo social Network al terzo posto tra le città del mondo in cui ci si relaziona di più, al primo se non erro c'era Berlino....anche questo è un segno dei tempi.

Accettando che il progresso faccia, come sempre, il suo corso, non può sfuggire all'attenzione il fatto che, in alcun modo ciò si può assoggettare ad uno scambio del linguaggio non verbale, non si può mettere da parte l'intensità di una stretta di mano, di un sorriso o dell'abbraccio tra amici. Meravigliose realtà perdute .

Un altra testimonianza ricevuta attraverso facebook da un amico francese che viene spesso in Casentino, François Maillard « In confronto alla Francia, i bar del casentino non sono messi male . Ho invitato diversi responsabili di bar francesi a venire scoprire come sono gestiti certi bar in casentino. Se non sbaglio, ci sono i centri sociali come per esempio al Corsalone, che mantengono questo legame fra generazioni. Il problema è che un bar deve adattarsi al livello culturale del posto, e dell'interesse di questo a procurasi clienti.»

Certo, in Francia, come anche in altre parti d'Europa i bar da sempre hanno funzionato diversamente. E' anche vero che un bar, come qualsiasi altra attività commerciale deve sapersi muovere bene nel mercato, ma il bar, inteso come istituzione spontanea e socio ricreativa come ne esistevano un tempo che fu, sono ormai una chimera un cult per dirla all'americana.

Sempre più spesso non si parla più in piazza, non si sta più a contatto diretto con gli abiatnti ed altro dello stesso paese, non ci conosciamo più come un tempo.
Sia chiaro, ben vengano le iniziative di associazionismo o istituzionali, ma è la spontaneità che si è perduto e ciò non può passare inosservata.

Valter Ceccherini

Frase da evidenziare:

ʺLa gente non parla più, il confronto generazionale di un tempo non c'è più. Tutto appare ai nostri occhi, freddo e preoccupante.

 

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