Reportages tra i pendolari casentinesi....E se avessero ragione loro?

23.09.2012 12:09

 

 

Settembre, tempo di scuola, rientro al lavoro per molti e...tempo di pendolari e quindi di trasporti pubblici.

Il Casentino ormai per antonomasia, è noto a tutti per non avere una rete infrastrutturale di ottimo livello adeguato alle proprie potenzialità, per essere magnanimi la si può definire sufficiente, nel 2012 tale voto è sinceramente inadeguato a fronte delle esigenze economico produttive e sociali esistenti. E fino a qui si generalizza, ovvero si mette sul vassoio dell'incertezza la rete di collegamenti con il mondo ed in particolare con il capoluogo Arezzo nella sua totalità, tuttavia se si cerca bene in quel vassoio, l' incertezza più acclamata è data del servizio della rete ferroviaria, questa si davvero inadeguata e per certi versi pure sconclusionata.

Sono andato a farmi un giro per le stazioni della valle ed ho chiesto informazioni con metodica espemporanea ovvero, a chi capitava, alla gente comune, ai pendolari.

Per motivi di privacy non mi permetto di far nomi.

Ecco quanto dichiarato da un interlocutore alla fermata del Corsalone: « Negli orari di punta c'e ancora troppa gente che raggiunge Arezzo in macchina, una delle motivazioni principale è il tempo cheimpiega il treno a raggiungere il capoluogo »
Effettivamente, difficile dargli torto, con un rapido calcolo si evince quanto segue:
Stia - Arezzo almeno 1h
Poppi Arezzo almeno 50 min
Bibbiena Arezzo almeno 40 min

Quindi dando per scontato che la costruzione del doppio binario completo sia da scartare per ovvi problemi economici e quant'altro, la proposta , che tra l'altro la si riscontra pure nella gente e da alcuni semplici addetti ai lavori, potrebbe essere quella di corse a fermate limitate.

Chiaramente, mi fanno notare alcuni pendolari in quel di Rassina e di Bibbiena Stazione che questa opzione da tempo invocata, avrebbe bisogno di essere supportata da congrue areee di parcheggio, oggi pressocché inadeguate ( vedi le stazioni dei paesi citati).

Un altro intervistato sempre al Corsalone mi fa notare che chi, come lui lavora ad Arezzo periferia, ed esce alle ore 20:00, il treno delle 20:20 non riece quasi mai a prendrlo e quindi...si arrangia!
Giungo a Poppi e, se pur con intervista fuggevole, un passeggero mi dice che secondo lui, 6 sole fermate ( Pratovecchio Stia, Poppi, Corsalone, Rassina, Subbiano, Arezzo ) al posto delle attuali 17, sarebbero più che sufficienti, o almeno che le corse con tutte le fermate potrebbero essere fatte1 massimo 2 volte al dì, evitando gli orari di punta. Cosi facendo oltre al risparmio, è indubbio che si diminuerebbero molto anche i tempi di percorrenza, rendendo il servizio adeguato al terzo millennio.
Proprio cosi, un servizio degno dell'epoca in cui stiamo vivendo. Scavando un po' sul web infatti e cercando tra i servizi offerti da TFT Spa (Gruppo LFI Spa) si scopre per assurdo che gli orari dei treni o dei Bus non sono affatto coordinati - altro problema spinoso - Un casentinese che vuole andare a Milano o Napoli e tornare in
giornata,oggi non può farlo, si entra nel solito luogo comune da molti sosstenuto e ciè che il Casentino, bene che vada rimane ad almeno 2 ore dal resto del mondo, la oratori, studenti, imprese e via cosi dicendo.
Inoltre, Bibbiena con il suo ospedale serve da qualche tempo prestazioni ad altri abitanti della provincia.

Ecco quindi che a questo punto sorge spontanea una riflessione:I collegamenti, gli orari e i tempi non sarebbe auspicabile che venissero rivisti e riorganizzati e magari sentendo anche la voce dei cittadini pendolari?

 

Valter Ceccherini


 

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