Sul Riordino delle province e oltre... QUALE LA STRADA GIUSTA? - di Valter Ceccherini

04.11.2012 16:50

Sul Riordino delle provine e oltre...

 

 

Il fatto è che a parole anche la politica vorrebbe tagliarsi i costi i privilegi e andare sulla strada della semplificazione ma poi...quando il gioco si fa duro ossia... VERO...tutti ringambano e tutti contestano certe scelte.

Rinnovare s,i ma senza cambiare nulla.

Non so se queste disposizioni governative sul riordino delle province saranno confermate o, come pare dalle reazioni, riviste, ma certo è che in questo paese cambiare un sistema che fino a prova contraria ci ha portato a questo a questo status fallimentare, è pressocchè impossibile - a meno che di una svolta epocale alle prossime elezioni -Ci lamentiamo giustamente delle tante azioni sensza cuore di questo governo dei tecnici, ma poi alla fine del salmo sottaciamo alle sue scelte. Magari ci prendiamo il merito di cliccare qualche "MI PIACE" su facebook o Twetter a proposito delle tante cose da contestare, ma spesso( me compreso) non abbiamo le palle per scendere in piazza civilmente e li davvero protestare.

 

Questa del riassetto o riordino delle province è una delle poche cose buone che questo governo è riuscire a mettere in atto, certo si poteva fare di meglio, ma con la Costituzione che ci ritroviamo in certi "Capitoli" afferenti al funzionamento amministrativo dello stato, vedi TITOLO V [...] di meglio era difficile poter fare.

Qualcuno dice che si parla dimenticandosi ...l'Italia. Il punto è proprio questo, se abbiamo a cuore il nostro paese, è necessario compiere delle riforme o meglio dei cambiamenti radicali altro che chiacchiere. Se continuiamo "tutti" ( nessuno escluso) a guardare al proprio orticello non se ne esce.

La politica sistemica dei partiti tradizionali o almeno quelli venuti fuori negli ultimi 20 anni ha fatto FLOP...per questo ci troviamo con il governo dei professori, per questo i partiti non godono più di credibilità alcuna sulla maggior parte del popolo.

Il 53% in Sicilia di astenzione la dice lunga e non può far cantare vittoria a nessuno, neanche al simpaticissimo e da me stimatissimo M5S ( Grillo).

Pensiamo davvero che su scala nazionale tal fenomeno di astenzione non si ripeta?

Se non cambiamo marcia non se ne esce.

I carrozzoni che ci troviamo a dover mantenere con una frammentazione amministrativa di stampo pressocché medievale costano e non portano a nulla se non al mantenimento di quello che ad oggi ha dato palese prova di non poter funzionare.

Ci vuole il coraggio delle scelte, occorre essere obiettivi ed onesti anche con il nostro pensiero.

Una costituzione che nel Titolo V si esplicita un ragionamento per cui l'Italia è fatta da: comuni, province , regioni ( come enti territorialmente sovrani) che si relazionano con lo stato non è più ammissibile, sia perché a ciò non è mai stato trovato regolamenti applicativi, sia erché con questo sistema la burocrazia cresce a dismisura e molte leggi statali cozzano con quelle regionali e cosi via, riducendo cosi il tutto ad un collasso istituzionale.

Troppi livelli di governo che succhiano risosrse importanti al paese , che non sono mai concordi nel decidere e giocano spesso a scarica barile a scapito della collettività.

Ecco perché tutta questa enfasi che Arezzo sia salva io non la condivido. Intendiamoci, non perché è Arezzo ( per altro stranissimamente unico caso in Italia), ma perché davvero le province sono enti inutili e basta.

Lo stato deve tornare a fare lo stato, e se di autonomia si deve parlare , questa la debbono avere i comuni ( più grandi di quelli attuali) verso le regioni e poi direttamente allo stao.

 Se vogliamo bene al nostro paese, è bene, a mio modestissimo parere, che lo stato torni ad essere sovrano nelle proprie scelte, altro che federalismi o peggio, pesudofederalismi.

Il peso della spesa pubblica cari amici sta tutto in questo nostro sconquassato sistema e fino a che non lo si cambia, cambiando anche le teste ...non succederà mai nulla e tutti continueremo a lamentarci.

 

Valter Ceccherini

Indietro